Inaugurato il 2 giugno 2019, il Centro interattivo di Studi museali di Cultura Prealpina ha sede nella frazione di Livemmo, in Vicolo del Dosso 6.
Il Centro Studi non si veste solo della tradizionale idea di museo come semplice luogo espositivo. Esso vuole privilegiare lo studio, la divulgazione e la trasmissione della cultura prealpina, ponendo l’accento sul vissuto e le sue espressioni che caratterizzano gli Homines dela Pertica (1441, Doge Francesco Foscari).
Un luogo pensato per la comunità e, in particolare, per le nuove generazioni, in cui poter entrare in contatto con il passato per progettare il futuro.
Dall’Universitas al Comune di Pertica Alta
I villaggi di Lavino, Noffo, Navono, Odeno, Livemmo e Belprato fecero parte dell’Universitas Perticae Vallis Sabii, istituzione sovracomunale dotata di statuti propri già dal 1382.
L’Universitas comprendeva il territorio delle odierne Pertiche Alta e Bassa con Presegno, oggi frazione di Lavenone.
Tale istituzione compare nell’estimo visconteo del 1385 come secondo comune della Valle per numero di abitanti e reddito, preceduto solo da Bagolino. L’autonomia economica e amministrativa vennero garantite sia dai Privilegi sulla lavorazione ed il commercio del ferro, sia dalla redazione degli Statuti della Comunità della Valle Sabbia, editi nel 1573.
Con l’affermarsi del dominio napoleonico (1797) I’Universitas Perticae Vallis Sabii, come le altre analoghe, venne smembrata in comuni più piccoli, accorpati e suddivisi in diverse occasioni fino al 1928, anno in cui nacque l’odierno Comune di Pertica Alta.
La storia millenaria della Pertica riassunta in pochi e decisivi momenti da ricordare e da memorizzare
Le leggendarie Buone Femmine di Fusio lasciano in eredità parte delle loro proprietà terriere alle comunità della Pertica
L’Universitas Perticae Vallis Sabii si dota di statuti propri
L’Universitas Perticae Vallis Sabii appare nell’estimo visconteo
Re Roberto D’Angiò infeuda Alberghino I Alberghini del territorio della Pertica
L’esercitò di Niccolò Piccinino, al salo dei Visconti, mette a ferro e fuoco i paesi della Pertica perché sostenitori della Repubblica di Venezia (articolo)
Nella descrizione del Territorio Bresciano ordinata dal governo veneziano, Pertica risulta abitata da 2400 persone distribuite in 8 paesi
L’Universitas Perticae Vallis Sabii adotta i nuovi statuti della Comunità della Valle Sabbia
Giovanni da Lezze descrive la Pertica come abitata da 5000 persone, divise in 500 famiglie distribuite in 10 paesi
La fine del dominio della Serenissima e l’insediamento di Napoleone porta alla frammentazione dell’Universitas Perticae Vallis Sabii
Con Regio Decreto 2371, è istituito il Comune di Pertica Alta in cui confluiscono i comuni soppressi di Belprato, Navono e Livemmo
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