I vecchi mestieri

 

Un altro aspetto fondamentale dell’odierno carnevale livemmese non è dato solo dai balli delle maschere, ma anche dal prezioso allestimento che arricchisce le vie di tutto il paese dove si può assistere ad una vera e propria rievocazione di mestieri artigianali e manuali di un’epoca ormai lontana. Attorno alla piazza e nelle vie principali, a fare da coreografia e a rendere più reale l’ambiente contadino, ruotano tutta una serie di persone raffiguranti professioni tipiche: troviamo, quindi, un forno a legna per il panettiere, secchie per la raccolta del latte, un maniscalco, il fabbro, il ciabattino, le donne che filano la lana, donne che fanno la pasta, donne al lavatoio e l’artigiano che lavora il legno ricavandone rastrelli e gabbie. Ovviamente è possibile ammirare anche gli attrezzi del lavoro nei campi e quelli usati nei fienili per fare il burro o il formaggio nostrano (stracchino). Chi fa rivivere questi antichi mestieri sono gli stessi livemmesi che si offrono liberamente per impersonare i diversi ruoli. Tra di loro, figurano molte persone anziane, che mostrano così ai giovani come si svolgeva la vita agli inizi del secolo. Sono persone che utilizzano vecchi abiti dismessi, che recuperano dai cascinali gli attrezzi che si usavano in passato. La gastronomia tipica di questa giornata prevede frittelle, lattughe e naturalmente vino brulé a volontà.

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