Biriciole di bellezze valsabbine: Barbaine

di Alfredo Bonomi

 

Iniziamo questo viaggio, condotto in estrema sintesi, da un luogo che è insieme preminenza paesaggistica e testimonianza artistica e religiosa: la chiesa di S. Andrea di Barbaine nelle vicinanze di Livemmo.

Chi giunge a Pertica Alta provenendo dal fondo valle e dalla Valle Trompia attraverso il passo del Termine è subito attratto dalla singolarità di questa chiesa posta su un crinale del monte dal quale si gode un panorama dagli spazzi vastissimi.

È una “vedetta” di storia carica di fascino.

È una delle “cartoline paesaggistiche” più belle e significative di tutta la Valle Sabbia.
Il visitatore che vi giunge dopo una breve passeggiata, tuffato in un’armonia di colori, rimane meravigliato.

I tratti architettonici di Barbaine

L’austera massa architettonica, di impianto romanico ingentilito da elementi gotici, ha l’essenzialità delle strutture murarie che non lasciano spazio a fronzoli, ritmata però da un’eleganza complessiva.
L’interno è scandito da archi traversi gotici, secondo le modalità in uso nelle chiese rustiche del 1300 e del 1400, e comunica subito un senso di raccoglimento e di silenzio spirituale, unitamente ad una storia religiosa significativa.

La storia del Santuario

Antica chiesa dipendente dalla Pieve di Santa Maria dalla Corna di Mura, parrocchia delle tre borgate di Livemmo, Prato (diventato Belprato nel 1800) ed Avenone sino alla fine del 1500, è stata una delle prime chiese della zona a staccarsi dalla pieve matrice all’inizio del 1300.

Perse il ruolo di parrocchia quando i tre paesi sottoposti hanno, a loro volta, voluto la loro autonomia, è rimasta luogo di profonda devozione per tutti gli abitanti delle Pertiche.
Restaurata per la generosità di un benefattore, figlio di emigrati di Livemmo in America, è oggi un centro di spiritualità ricercato da quanti vogliono riflettere sui valori veri e meta di molti che si portano a questa chiesa per ricordare, vicino ai cippi dei caduti della Resistenza della Brigata “Giacomo Perlasca” delle Fiamme Verdi, il sacrificio della vita data per la libertà.

L’interno ospita pregevoli affreschi della fine del 1400 e dei primi decenni del 1500, segno di una radicata devozione e piste significative per la storia dell’arte della Valle Sabbia.

… posto in un incantevole paesaggio

Ma sicuramente è il paesaggio a dare un tocco particolare a questa chiesa.

Si può proprio ben dire che da Barbaine si può abbracciare gran parte della Valle Sabbia e della sua bellezza che non ha ancora le asprezze dell’alta montagna ma concentra tutta la dolcezza della media montagna in un tripudio di colori e di atmosfere.

Di questo si sono accorti i pittori che, a partire dal grande Edoardo Togni, hanno fatto di Barbaine un punto obbligato per catturare sulla tela la danza dei colori della natura.

Una visita, magari accompagnata da una sosta in uno dei vicini ristoranti tipici, dona serene emozioni e tranquillità d’animo.

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